Colomba di Pasqua: qual è la sua vera storia?

Sapete che la Colomba di Pasqua ha una lunghissima storia da raccontare?  Scopritela insieme a noi, tra realtà e leggenda…

 

La nascita della colomba di Pasqua (o colomba pasquale) ha, come tante altre ricette famose della tradizione, sia una spiegazione leggendaria che una storica. Iniziamo dalla leggenda (anzi 2).

 

Le leggende di tradizione lombarda

 

La prima leggenda ci riporta al 572, ai tempi dell’invasione di Pavia da parte dei barbari. L’assedio durò circa tre anni e terminò proprio poco prima del periodo pasquale, quando il re Alboino ricevette in dono dalla popolazione del luogo un pane dolce a forma di colomba in segno di pace.

 

Secondo un altro racconto della tradizione lombarda, il primo a creare questo amatissimo dolce fu invece San Colombano, monaco irlandese diventato celebre per aver fondato numerosi monasteri in tutta Europa (in Italia è famoso quello di Bobbio). Giunto alla corte dei sovrani longobardi, i quali lo invitarono ad un pranzo fastoso, si trovò ad affrontare un “dilemma”. La regina Teodolinda fece preparare una montagna di leccornie e carni appetitose, ma San Colombano non voleva trasgredire l’astensione dalla carne comandata in tempo di Quaresima. Perciò, per superare l’imbarazzo della situazione, accettò di consumare il pasto, ma solo dopo aver benedetto le portate. Quando impose le mani, i piatti di carne si trasformarono in bianche colombe di pane!

 

Se le leggende ci riportano indietro di millenni, la storia della commercializzazione vera e propria di uno dei dolci simbolo della Pasqua è senza dubbio più recente.

 

 

La storia di un dolce “riciclato”

 

La leggenda ci fa sognare, ma la storia ci fornisce fatti non meno interessanti.
L’inizio del commercio legato alla colomba di Pasqua – così come la conosciamo oggi – avvenne intorno al 1930 grazie all’idea del pubblicitario Dino Villani che lavorava per una nota azienda dolciaria milanese e che pensò di lanciare sul mercato un dolce che fosse dì tipico della Pasqua, ma a suo modo anche “economico”.

 

Pensò di “riciclare” l’impasto dei panettoni e i macchinari utilizzati per la produzione del dolce natalizio. Dove sta l’innovazione? Naturalmente nella forma della colomba, così come nella sua superficie rivestita con glassa all’amaretto e mandorle.

 

Fu un autentico grande successo. E oggi continua a esserlo ❤️

 

La storia della colomba pasquale Pozzi

 

C’è storia e storia. Ti abbiamo raccontato la versione ufficiale. Ma per noi Pozzi, la sua storia inizia con nonno Mario, il papà di Massimo ❤️. In foto lo vedi sfornare due colombe dal “vecchio forno”, che ora puoi trovare in pasticceria come grazioso mobiletto.

 

Oggi creiamo le nostre colombe (tradizionale e con gocce di cioccolato) con la stessa cura che ci metteva Mario. Perché la bontà è questione di piccole grandi cose: temperatura, tempistiche e passaggi rigorosi, che proprio lui ci ha tramandato ? È così che sappiamo che saranno morbide e profumate di mandorle. Semplicemente perfette. Le hai assaggiate entrambe?